venerdì 25 gennaio 2013

Aumenti delle pensioni più 3% ma non per tutti



16, 7 milioni i pensionati in Italia, che percepiscono in media un assegno annuo lordo di 15.471 euro

Dal 1 gennaio 2013 le pensioni aumentano la misura del 3%, ma non per tutti. Anche quest’anno la “perequazione” scatta solo sulle pensioni pari o inferiori a un deter­minato importo. L’indice di rivalutazione, stabilito s­ulla base della variazione Istat del costo del­la vita, è fissato in via provvisoria. Eventuali conguagli, derivanti dalla differenza tra il coefficiente provvisorio e quello definitivo, saranno corrisposti a gennaio 2014.
Per l’anno 2012 il dato definitivo dell’aumento delle pensioni è pari al 2,7%, rispetto al 2,6% applicato in via provvisoria dal 1° gen­naio 2012. Il conguaglio a credito spettante, pa­ri alla differenza tra il dato provvisorio e quel­lo definitivo (0,1%), è in pagamento a gennaio.

venerdì 28 settembre 2012

ASPI: Un nuovo sussidio per i disoccupati


La Legge di riforma del mercato del la­voro (Legge 92/2012), tra le diverse novità, modifica in maniera profonda l’impianto complessivo degli ammortiz­zatori sociali. Dal gennaio 2013 con­tro la disoccupazione involontaria vie­ne introdotto un nuovo istituto deno­minato Assicurazione sociale per l’im­piego (abbreviato con la sigla Aspi), de­stinato a unificare in una disciplina le at­tuali prestazioni a sostegno del reddito: la disoccupazione ordinaria secondo le diverse forme oggi vigenti e l’indennità di mobilità; rimangono invariati solo i trattamenti di disoccupazione del setto­re agricolo.
L’Aspi interesserà tutti i lavoratori di­pendenti del settore privato, compresi apprendisti, soci di cooperativa, perso­nale artistico, teatrale e cinematografi­co, e i dipendenti pubblici con contratto a tempo determinato. I requisiti per po­ter accedere al nuovo trattamento sono gli stessi oggi richiesti per la disoccupa­zione ordinaria non agricola:
  • almeno un contributo settimanale versato prima del biennio precedente la cessazione del rapporto di lavoro;
  • almeno 52 contributi settimanali nei due anni precedenti la data di licenzia­mento;
  • non aver cessato il rapporto di lavoro per dimissioni volontarie o per risolu­zione consensuale del rapporto e mante­nere lo status di disoccupato. Fanno ec­cezione le dimissioni per giusta causa e le risoluzioni consensuali derivanti da una procedura conciliativa attivata pres­so la Direzione territoriale del lavoro.

venerdì 20 luglio 2012

Allattamento: riposo anche per il papà


I permessi per allattamento spettano al padre lavoratore anche quando la madre non ne ha diritto in quanto casalinga. Lo riconoscono ormai sia l'Inps sia l’ex Inpdap dopo aver modificato il loro precedente orientamento in materia.
Il Testo unico sulla maternità (D.Lgs. 151/2001) riconosce alla lavoratrice madre la facoltà di usufruire di riposi giornalieri, meglio conosciuti come permessi per allatta­mento, at fine di prestare le cure necessarie al neonato nei primi mesi di vita. Il datore di lavoro è tenuto a concedere, durante il primo anno di vita del bambino, alla madre che ne faccia richiesta, i seguenti riposi giornalieri:
due ore al giorno, anche cumulabili tra lovoro, se l'orario di lavoro è pari o superiore alle sei ore;
un'ora al giorno, quando l'orario di lavoro è inferiore alle sei ore.
I permessi sono ridotti della metà qualora la lavoratrice usufruisca dell'asilo nido o di altra struttura messa a disposizione dal datore di lavoro.

lunedì 4 giugno 2012

Versamenti volontari - facciamo un po’ di conti


Scade il 30 giugno il termine per il paga­mento dei contributi volontari relativi al primo trimestre 2012 (periodo gennaio/mar­zo). In vista dell’appuntamento, l’Inps ha ag­giornato in base all’aumento Istat (2,7%) le re­tribuzioni di riferimento sulle quali vengono calcolati gli importi dei versamenti volontari.
La contribuzione volontaria consente a chi interrompe l’attività lavorativa di prose­guire l’assicurazione previdenziale per rag­giungere il diritto alla pensione oppure per incrementarla.
Per i dipendenti autorizzati alla prosecu­zione volontaria dopo il 12 luglio 1997, il contributo volontario è calcolato sulla retri­buzione media settimanale dei 12 mesi prece­denti la domanda.

mercoledì 9 maggio 2012

Fisco: le scadenze 2012


Il modello 730 può essere presentato: entro il 30 aprile 2012 al proprio sostituto d'imposta (quindi il datore di lavoro o l''ente pensionistico), se si è provveduto a comunicare entro il 15 gennaio la richiesta di assistenza fiscale per quell'anno; 
1. entro il 31 maggio 2012 il 20 giugno 2012 a un Caf o a un professionista abilitato (commercialista, consulente del lavoro...). Il vantaggio del 730 è che il contribuente non deve trasmetterlo personalmente all'Agenzia delle entrate, in quanto a questo ci pensano, a seconda dei casi, il datore di lavoro o l'ente pensionistico o l'intermediario abilitato. Inoltre, il rimborso o l'addebito dell'imposta arriva direttamente in busta paga (a luglio) o con la rata della pensione (agosto o settembre). 

martedì 8 maggio 2012

Un’eredità a chi non è ancora nato


Qualora, con testamento, sia nominato erede un soggetto non ancora concepito, finché non si verifica la condizione della nascita o non sia certo che non si può più verificare è dato all’eredità un amministratore. secondo l’articolo 642 del codice civile: «l’amministrazione spetta alla persona a cui favore è stata disposta la sostituzione ovvero al coerede o ai coeredi».

ll Codice civile prevede, in realtà, che possa essere nominato erede an­che chi non è ancora concepito, tutta­via questa possibilità è limitata alle di­sposizioni testamentarie. In altre pa­role, solo un’espressa volontà del te­statore può attribuire diritti successo­ri al figlio non ancora nato, né conce­pito. La successione per rappresentazione non può invece riguardare “per­sone future” ma solo persone già nate o concepite. 

Co.co.pro. disoccupati: resiste l’indennità


Progata anche per il 2012 l’indennità una tantum per i collaboratori a progetto che cessano il lavoro. Il decreto “Milleproroghe” (D.l. 216 del 2011), approvato dal Parlamento a fine febbraio, ha finanziato anche per quest’anno la particolare misura a sostegno del reddito riconosciuta in caso di cessazione di un contratto di collaborazione. Il beneficio è riservato ai lavoratori coordinati e continuativi nella modalità a progetto che versano i contributo in via esclusiva alla gestione separata.